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al testo di Federico Zucchi
La lepre del tuo sorriso
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La lepre del tuo sorriso
Sulle strade defilate di dicembre il botafumeiro della nebbia sale avvolgendo la terra con il suo reiterato elogio della fissità.
Niente sembra più forte della foschia: cadono le luci delle insegne sbiadisce il rosso dei semafori si stinge il diadema d'oro delle attempate aspiranti regine e perfino l'arancio dei cachi si lascia sfumare nel buio come una vecchia canzone di guerra.
E poi, all'improvviso mentre nevica nebbia, nel blablabla monocorde di una sera di provincia, ecco la lepre del tuo sorriso sbucare come un culmine estivo, ecco le bacche di sorbo sui rami anneriti, ecco il mio cuore risorto arrossire.
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